L’implantologia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa di sostituire i denti mancanti con radici in titanio ancorate nell’osso che possono sostenere denti singoli, gruppi di denti o possono anche fungere da supporto per una protesi completa.
Su questa base vengono poi fissate delle corone che sostituiscono alla perfezione i denti mancanti e che ci permettono di ristabilire non solo la corretta funzione masticatoria ma soprattutto l’estetica del paziente.
La soluzione implantare permette inoltre di conservare integri i denti vicini allo spazio da colmare, poiché la protesizzazione degli impianti non richiede la preparazione dei denti naturali adiacenti.
Gli impianti dentali sono la soluzione più moderna, pratica e duratura per sostituire eventuali denti perduti.
Pianificazione
Non esiste corretta implantologia senza un’adeguata pianificazione. Ogni paziente dev’essere esaminato clinicamente e radiologicamente con grande accuratezza in modo tale da poter prevedere quali e quanti impianti potranno essere inseriti. Il tutto correlato da un’approfondita discussione e valutazione delle esigenze del paziente.
Qual è il percorso da fare e come si svolge l’intervento?
Il protocollo che abbiamo creato si divide in tre appuntamenti principali. Nel primo incontro si effettua lo studio del caso con le classiche panoramiche ma anche con la più precisa TAC Cone Beanm. Vengono in aggiunta prese le impronte per organizzare in anticipo il lavoro protesico.
La seconda volta che ci si incontra viene posizionato l’impianto vero e proprio, con un semplice intervento poco invasivo e totalmente indolore. L’intervento si svolge in anestesia locale e dura circa 20-30 minuti, fatta eccezione nei casi in cui si ricorra a manovre rigenerative avanzate. A questo punto l’impianto va lasciato a riposare per circa 3-4 mesi in un processo chiamato osteo-integrazione, tempo necessario affinchè il perno in titanio si amalgama naturalmente con l’osso naturale o artificiale, a meno che non siano stati effettuate grandi manovre rigenerative (rialzo di seno mascellare) per le quali è necessario attendere fino a 6-9 mesi. Per tutto questo periodo, se necessario applichiamo delle corone provvisorie nell’area d’intervento, in modo da azzerare anche questo disagio.
Successivamente alla guarigione si procede poi alla fase protesica in occasione del terzo appuntamento. Sulla parte superiore dell’impianto viene collocato un moncone (abutment) che può essere in titanio o zirconio. Ad esso è avvitata o cementata la corona dentale in ceramica di altissima qualità e valore estetico. Per garantire che il risultato finale sia quello desiderato, nei casi più complessi prevediamo anche alcune prove prima della definitiva conclusione del lavoro.
Qualora le condizioni di salute generale e l’anatomia locale dei pazienti lo consentano, è possibile effettuare impianti post-estrattivi (estrazione di uno o più denti e posizionamento contestuale di impianti) e, in certi casi, a carico immediato (posizionamento di impianto e protesi nella stessa seduta).
Rialzo del seno mascellare
Talvolta, nei casi in cui siano stati persi da molto tempo i denti superiori dei settori latero-posteriori (premolari e molari), lo spessore dell’osso può essere sensibilmente diminuito e richiederà un intervento preventivo. Prima di poter posizionare un impianto è necessario ricorrere a manovre di rigenerazione ossea, definite rialzo del seno mascellare, che ricostruiranno, con materiali biocompatibili, l’osso andato perduto. Una soluzione pratica e ben collaudata, che permette di superare anche questo piccolo ostacolo. In molti casi è possibile inserire gli impianti contestualmente all’intervento di rialzo del seno (mini rialzo); nei casi in cui l’osso sia molto riassorbito (grande rialzo) è necessario attendere una guarigione di 9-12 mesi prima di procedere all’inserimento degli impianti.
Quanto dura un impianto?
L’impianto dentale è pensato esattamente come un dente naturale, destinato a durare tutta la vita. Come quello biologico, però, anche l’impianto può subire gli stessi effetti dannosi dovuti ad infezioni o malattie. Gli impianti hanno un fisiologico riassorbimento dell’osso periimplantare di 1mm nel primo anno, seguito da 0.5mm negli anni successivi. Per questo motivo concordiamo con il paziente delle periodiche visite di controllo, di natura semestrale, con cui verifichiamo che tutto sia a posto e per poter eseguire le adeguate manovre di igiene professionale. Placca e tartaro colpiscono gli impianti in ugual misura rispetto ai denti, causando mucositi e periimplantiti che portano alla perdita degli stessi.
È importante sapere che come un dente sano, anche un elemento artificiale può “ammalarsi”.
Come ben sappiamo la nostra bocca è ricca di batteri, che possono dar vita a processi infiammatori intorno ai tessuti dell’impianto.
Queste patologie prendono il nome di perimplantiti.
Possono essere di due tipi:
- Mucosite Perimplantare, processo infiammatorio reversibile che riguarda i tessuti gengivali che circondano l’impianto (sosia della gengivite).
- Perimplantite, processo infiammatorio irreversibile caratterizzato dalla perdita di osso intorno all’impianto (sosia della parodontite).
L’igiene orale domiciliare dovrà essere il più accurata possibile intorno alle superfici implantari e non solo. Questa rappresenta infatti un’arma fondamentale per prevenire l’insorgenza della patologia.
Il paziente può utilizzare diversi strumenti quali:
- Spazzolino con setole morbide e una testina non eccessivamente grande, al fine di pulire correttamente anche i punti più difficilmente accessibili;
- Spazzolino monociuffo per la detersione dell’impianto, oppure filo interdentale tipo “Super Floss” o scovolini con anima in plastica e setole morbide.
L’importante è evitare l’utilizzo di collutori fluorati, in quanto possono creare un danno alla superficie implantare. Possono essere invece utilizzati collutori per il controllo della placca a base di clorexidina (agente chimico ad azione antisettica ad ampio spettro d”azione). Si consiglia di seguire sempre le indicazioni fornite dal proprio odontoiatra o igienista dentale.
Naturalmente all’igiene quotidiana dovrà essere associata un’igiene orale professionale periodica, accompagnata da controlli odontoiatrici. La maggior parte delle patologie orali infatti è causata dai batteri che devono essere eliminati quotidianamente.
È quindi ovvio che non bisogna soffermarsi solamente sulla pulizia degli impianti, ma anche dei denti naturali presenti. I batteri infatti spostandosi possono “colonizzare” altri siti all’interno della bocca, condizionando l’insorgere di situazioni sgradevoli.
Al fine di prevenire questa ed altre patologie, paziente e professionista devono collaborare a pieno per formare un team affiatato.
Insieme si può mirare ad avere un sorriso sano! … nel tempo.
La Periimplantite
La periimplantite è l’infiammazione dell’osso che circonda l’impianto. Consiste nella formazione di un tessuto di difesa (tessuto di granulazione) in caso di contaminazione batterica della superficie implantare. Il tessuto di granulazione può arrivare a sostituire osso riassorbito e causare lentamente la perdita dell’impianto. Segni clinici che devono far sospettare una periimplantite sono il sanguinamento e fuoriuscita di pus spontaneo della mucosa prossima agli impianti, sapore metallico nel cavo orale. Presso il nostro studio trattiamo numerosi casi di periimplantite con sofisticate strumentazioni, decontaminando la superficie degli impianti e in casi selezionati rigenerando l’osso perduto. Quando l’infezione è troppo avanzata si rende necessaria la rimozione dell’impianto.
L’Igiene dentale domiciliare
La permanenza in salute dell’impianto all’interno della bocca dipende principalmente dall’igiene orale. E’ indispensabile che i pazienti rispettino scrupolosamente una buona igiene orale domiciliare, lavando i denti dopo ogni pasto per almeno 3 minuti con spazzolino e dentifricio, e passando una volta al giorno il filo interdentale superfloss. E’ inoltre consigliato usare lo scovolino nei spazi interdentali più ampi, e l’idropulsore per rimuovere i residui di cibo tra dente e dente che potrebbero non esser stati rimossi con lo spazzolamento.
Il Passaporto Implantare
Ad ogni paziente dopo l’intervento, viene rilasciato un “Passaporto Implantare”, una certificazione di originalità dei propri impianti e delle proprie componentistiche protesiche, affinché il paziente possa ricevere assistenza in qualunque parte del mondo in caso di necessità.